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Il Tarlo Parlante

Sogni:

Avevo un sogno: aprire una casa editrice e magari dare spazio ad autori che un tempo mi hanno fatto sognare. 
Nei miei sogni c'era la voglia di ripubblicare in Italia Leslie Charteris (autore di Simon Templar detto Il Santo) e magari rieditare tutta la saga dell'87° distretto di Ed McBain e perché no, anche tutta la saga del castello di Blandings di Wodehouse in maniera cronologica, così come aveva fatto Polillo Editore​ con i Jeeves.
Poi, in seguito, magari pubblicare una collana di volumi a fumetti (campo che conosco sicuramente meglio di quello narrativo). Il tutto, nel sogno, avvalendomi della professionalità di editor e di grafici di buon livello. 

Purtroppo questo è un sogno destinato a restare tale. Non solo è inutile pubblicare qualcosa in Italia (pochi, troppo pochi leggono), ma è anche assai difficile districarsi nella marea di regole, imposizioni, tassazioni che ti strangolano ancor prima di aver iniziato l'attività. Correre il rischio di fallire ancor prima di iniziare è ormai la cosa più facile del mondo e io, probabilmente, non ho le spalle così larghe da poterlo fare. Ma ancora non voglio rinunciare, aspetterò: continuerò a studiare l'evolversi della situazione, continuerò a cercare di capire come muovermi e se il sogno dovesse restare tale, me ne farò una ragione e continuerò a recuperare vecchi volumi e a metterli in ordine cullandoli come figli, perché a tutto puoi rinunciare, ma non alla passione.


07/04/2015 
Daniele "tarlo" Tarlazzi



Il solito fritto misto?


Niente, non c'è nulla che vada bene, Gino Bartali amava dire che "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare". Mi viene il sospetto che, in generale, il popolo Italiano sia un popolo di scontenti a priori quasi che la continua lamentela fosse il vero sport nazionale.
Recentemente ho avuto occasione di leggere (mio malgrado) parecchie lamentele sulla politica editoriale di Sergio Bonelli Editore, colpevole (secondo alcuni) di un "immobilismo editoriale" unico.
Gli stessi lettori che lamentano tale immobilismo, sono gli stessi che poi si lamentano del rilancio di Dylan Dog o di "arditi" esperimenti editoriali quali il fresco di stampa "Tex d'Autore"
Io capisco che non si possa piacere a tutti e che sia difficile comprendere appieno le necessità di un lettore, ma credo fortemente che non si possa accusare la S.B.E di immobilismo.
Diamine, ma dove mai si è vista una casa editrice (in tempi recenti) investire così tanto su nuovi personaggi e nuove testate! (Saguaro, Adam Wild, Lukas, Orfani...solo per citare alcuni esempi).
Mi chiedo cosa si possa volere in più, quali siano le richieste di questi "lettori dell'innovazione" e sia chiaro, lo dico da semplice appassionato.
Certo forse sono io che sono sbagliato, forse sono io che non capisco bene, ma in fondo non sono certo un addetto ai lavori e non ho l'esperienza giusta per giudicare il lavoro di una casa editrice che ha fatto la storia del fumetto italiano.
Quel che chiedo io, ad una storia a fumetti, è che possa regalarmi una mezz'ora di relax, di piacere e di avventura.
Certo nemmeno a me piacciono tutte le storie pubblicate, ma le storie sono così. alcune piacciono, altre no... è nell'ordine naturale delle cose, ma sono certo che gli autori di S.B.E stiano facendo ogni sforzo possibile per regalarci bei momenti.

25/02/2015
Daniele "tarlo" Tarlazzi




2 commenti:

  1. Bravo Tarlo. Condivido quanto scrivi. Io per dire sono entusiasta di Orfani e del volume di Serpieri. E spero che la politica editoriali di SBE continui su questa strada.

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  2. Carissimo Andrea, me lo auguro anch'io, ma da quel che so la nostra aspettativa non resterà delusa.
    :-D

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